Inaugurazione mercoledi 20 marzo 2019 dalle 18.30 alle 21.00
20 marzo – 6 aprile 2019
Armonie erranti è il titolo della mostra dedicata alle opere di Francesca Castro e Eva Ciuti. Le due giovani artiste livornesi sono legate da una profonda amicizia e la loro affinità artistica trova fondamento anche per i comuni studi condotti con Luca Bellandi.
La loro prima presentazione come gruppo è stata a febbraio di quest’anno, nella prima mostra del ciclo “Armonie erranti” organizzata a Trieste, e viene ora introdotta nel panorama artistico contemporaneo milanese.
Un primo elemento, pratico, che accomuna le loro opere è lo studio e la lavorazione del fondo delle loro tele: entrambe infatti dipingono su un fondo di strati materici spatolati, creati da loro stesse.
Osservando i loro dipinti, soffermandosi anche solo a un primo sguardo, è possibile percepire la comune tensione delle opere verso una spiccata qualità strutturale, un’eleganza delle forme, la piacevolezza alla vista della loro pittura, tendente sempre alla ricerca armonica nelle proporzioni, nelle volumicità dei soggetti e nei toni.
Nella loro produzione viene abbandonato perciò quell’elemento scontroso, a volte duro, che altri contemporanei utilizzano, prediligendo piuttosto una comunicazione attraverso le loro opere che rivela strutturalmente la ricerca di raffigurazioni gradevoli, proprio grazie alla cura e all’attenzione per il senso plastico dei soggetti.
Il tema che contraddistingue l’intera produzione di Francesca Castro è quello delle ballerine: viene utilizzata una tecnica di pittura mista, con cui l’artista rappresenta l’eleganza dei movimenti delle danzatrici. La sua opera però penetra all’interno del movimento stesso, infatti la sua ricerca si spinge verso l’espressione di ciò che si trova al di là del gesto estetico del ballo. Predilige i dettagli che rivelano la fatica, la tensione fisica e muscolare che segnano gli allenamenti delle ballerine. Non propone il gesto esteticamente perfetto, quanto piuttosto la ricerca del movimento stesso e la sua realizzazione attraverso l’estrema gravosa tensione corporea.
Per enfatizzarne il potenziale espressivo Castro rappresenta le ballerine sole, in un ambiente buio, i dettagli dei movimenti, focalizzando l’attenzione del fruitore sul soggetto senza che lo spazio venga invaso da elementi di contorno.
La prima parte della produzione di Eva Ciuti è legata all’iperrealismo che l’ha condotta ,nel prosieguo e nella maturazione della sua produzione, a uno sviluppo figurativo dei suoi soggetti. Tra questi prevalgono elementi provenienti dalle forme floreali e dal tema animalesco, dipinti con tecnica mista, in cui spicca l’utilizzo di chine e foglia d’oro. La sua ricerca prende avvio, dunque, da una produzione incentrata su uno studio estremamente strutturale e formale, ma il suo personale iter artistico si sviluppa successivamente in una produzione invece informale, orientata espressamente all’emozionalità e alla libertà creativa. Fluidità, armonia, delicatezza sono gli elementi che pervadono i suoi dipinti, il gioco di sovrapposizioni e interazioni tra i soggetti che vengono proposti. L’iconicità plastica e fluente delle sue opere si rispecchia anche nella ricerca dei titoli compiuta dall’artista. Trae ispirazione dal mondo della mitologia classica, che nel comune sentire, è legata al concetto di preziosità, armonia ed emozionalità. Questi tre elementi si concretizzano e prendono forma nei dipinti di Ciuti: la preziosità può essere declinata nell’impiego di materiali di pregio come la foglia d’oro, l’armonia nella piacevolezza delle forme e l’emozionalità proprio nella potenza comunicativa delle opere a livello sensibile, tutto ciò rivela la grande ricchezza ed espressività dei dipinti.
In questo nuovo duo si accostano dunque due spiccate tendenze, figurativa e astratta, che mirano a una forza espressiva accostata alla ricerca dell’armonia e alla gradevolezza delle opere. Quest’ultimo concetto in particolare è da considerarsi in un duplice aspetto: in primo luogo vi è la ricerca della realizzazione di un’opera piacevole per lo sguardo del fruitore, la cui resa è data dall’armonicità dei soggetti dipinti. In secondo luogo, sebbene alcuni dipinti non presentino il canonico senso di armonia, oggettivando una rappresentazione che mira piuttosto alla tensione e alla drammatizzazione delle figure, la gradevolezza permane proprio come elemento di confronto.
Castro e Ciuti trovano così, nella presentazione della loro collaborazione, un reciproco accrescimento della forza espressiva dei loro dipinti.
Samantha Benedetti