Inaugurazione mercoledi 17 gennaio 2018 dalle 19.00 alle 22.00
Good Morning Darkness è l’installazione creata appositamente dal regista e artista multimediale svizzero Beat Kuert in occasione della LVII Biennale d’arte di Venezia, un’esposizione curata da Francesca Martire, è organizzata da GAA Foundation in collaborazione con ECC – European Cultural Centre e Dust & Scratches, laboratorio creativo dell’artista.
Si compone di 30 fotografie digitali in bianco e nero che vivono lungo la sottile linea dialettica che lega il buio alla luce.
È proprio il buio l’elemento in cui le fotografie di Beat Kuert prendono vita e si presentano nel loro stato originale. Come in una camera oscura le immagini raggiungono la loro forma definitiva, al termine di un processo dinamico che le porta a raccontare una storia, quasi si trattasse di un filmato. L’allestimento, costruito da una tripla striscia di fotografie che si specchiano in due immagini di grandi dimensioni a colori, aiuta il visitatore a immergersi in questa atmosfera cinematografica.
Come afferma Beat Kuert, “Le mie immagini alla Biennale di Venezia sono scure, e molto vulnerabili sono come pensieri che sorgono e volano via. Ho montato le mie immagini come su un nastro, una dietro l’altra così vicine che parzialmente si fondono. Se li proviamo a seguire con gli occhi, si muovono, e formano una sorta di film, una storia che, mi auguro, saprà poi creare nuove immagini e nuovi universi di nuovo”.
Benché si manifestino in bianco e nero, le opere di Beat Kuert si possono definire come falsi monocromi, in cui si percepisce tanta luce; ad esempio, in uno scatto, il bagliore di una sigaretta serrata tra le dita di una ragazza produce una curva luminosa che tocca terra per poi elevarsi a lambire il secondo soggetto, che si scorge solo in parte; o ancora, la luce è una pioggia che bagna due astanti, mentre la fonte luminosa si produce caravaggescamente da una finestra.
Beat Kuert (Zurigo, 1946). Note biografiche
Beat Kuert si esprime come filmmaker, regista indipendente, documentarista. Dal 2005 si concentra sulla fusione tra linguaggi espressivi differenti, lavorando principalmente su video e performance insieme al collettivo dust&scratches. La sua prima performance, Donna Carnivora, è stata presentata a Venezia presso la Scoletta dei Battioro e Tiraoro nel 2007. Ha esposto il progetto Destroyed Lines a Pechino (Yuanfen Flow ed Imagine Gallery, 2010) e la serie fotografica Wunderkammer alla M&C Saatchi Gallery di Shanghai (2012). Nel 2013 è invitato come ospite d‘onore alla IX New Florence Biennale con la sua prima installazione site-specific Et Sic in Infinitum. Nel 2015, nell’ambito della 56^ Biennale d’Arte di Venezia, a Palazzo Bembo ha presentato l’installazione site specific FaultLine / TimeLine.