3 – 24 ottobre 2014
Inaugurazione venerdi 3 ottobre 2014 ore 19.00
Per comprendere la fotografia di Yashima Mishto bisogna partire dall´artista stesso, che non “vede” solo il mondo che rappresenta, ma lo vive in prima persona, assecondando i suoi desideri attraverso i suoi soggetti totalmente liberi di esprimersi senza alcun tabú.
Ed é proprio qui, tra sensualitá e desiderio che l´erotismo trova il suo terreno piú fertile e sullo stesso terreno la comune morale taccia la fantasia, la trasgressione e gli impulsi piú primitivi come atti osceni. La censura diventa dunque il mezzo per reprimere le pulsioni e controllare l´individuo omologandone il pensiero.
Nel suo ultimo lavoro fotografico, Life of a Singularity, Yashima Mishto affronta il problema della censura da un punto di vista intimo, privato.
Life of a Singularity é un percorso di vita, é la biografia immaginaria di una singolaritá, quella del genere umano.
É una storia divisa in tre atti: la mimesi, un atto di autocensura da parte dell´individuo, un tentativo di conformarsi alla realtá imitandola. La clinica, la censura, in cui avviene la diagnosi delegando ad altri l´atto di controllo per sentirsi adatti. Il circo, atto conclusivo, la liberazione mentale in cui si scopre il piacere della propria singolaritá.
In Life of a Singularity, l´atto carnale, sublimato dalla creazione artistica, muta il suo significato portando il fruitore a riflettere sulla diversitá e sull´accettazione di sé prima di tutto come essere unico, diverso da tutto il resto del mondo.
La donna, soggetto preferito dall´artista, offre il suo corpo allo sguardo altrui, ma prima di tutto lo offre a se stessa; ritorna ad essere padrona della propria sessualitá e singolaritá, diventa quindi il simbolo, al di lá delle differenze di genere, di un´anima che trova il coraggio di mostrare la propria unicitá combattendo i cliché di una societá retrograda.
Negli scatti fotografici di Yashima Mishto, l´utilizzo del bianco e nero e la delicata simmetria dell´immagine dialogano insieme per restituire allo spettatore una narrazione conturbante da cui non si fugge, ma ci si sente attratti. Le ambientazioni scelte dall´artista e le sperimentazioni di stampa sono gli elementi utilizzati per ottenere atmosfere sospese, oniriche, ricordi lontani di una vita irreale.
Gabriella Fiore